
Partecipazione G.
😐 😐 😡 😡 😡
Beh non sapevo che titolo migliore dare…in realtà ne abbiamo fatte di tutte le consistenze e forme. Abbiamo ottenuto risultati davvero interessanti, con gelatine lavorabili, malleabili e che fanno venire un sacco di idee creative. Di colori in realtà uno solo, perché per questi esperimenti abbiamo usato sempre del succo di arancia.
Si…quello del supermercato
Sempre a fare la spia tu…si quello del supermercato perché abbiamo fatto tante prove diverse ed il nostro obbiettivo non era quello di fare la gelatina più buona del mondo, ma solo di capire un po’ quello che si può ottenere.
Eh si ne abbiamo fatte tante…e ne hai pure bruciato qualcuna nel pentolino
Ma hai finito di rovinarmi la reputazione? 🙂 Si comunque è vero…diciamo che queste gelatine (a base di amidi) tendono ad attaccarsi un po’…anzi più di un po’ 🙂
Ma facciamo un passo indietro che non si sta capendo nulla. Allora qualche tempo fa abbiamo fatto delle caramelle all’arancia per prendere confidenza con l’agar agar. In uno dei commenti a quel post ed anche in alcuni nel post di menuturistico che le riprendeva si è discusso del fatto che quelle gelatine sembrano “sudare” acqua dopo un po’ rispetto a quelle industriali. In quell’occasione dicevo che le caramelle in commercio sono delle gelatine a base di amidi e non di agar agar. Questo perchè le gelatine a base di amidi sono molto più stabili. E quindi dovevamo provare…
Quindi sono venute delle caramelle come quelle che si comprano?
No, in casa non è possibile replicarle…almeno così facilmente…credo che usino miscele di amidi studiati specificamente, con anche qualche aiutino ulteriore.
Però abbiamo ottenuto risultati altrettanto interessanti per consistenze, lavorabilità ed idee creative con le gelatine….
Noi abbiamo fatto un sacco di esperimenti, variando proporzioni ed il tipo di amido. Abbiamo provato con frumina, fecola di patate e amido di riso. Non avevamo in casa la maizena, ma anche quella va bene. Ogni amido genera gelatine con caratteristiche diverse. L’amido di riso genera una gelatina molto fragile, che non è detto che non sia interessante per questo, ma che necessita qualche approfondimento in più. Quindi vi riportiamo solo 2 “ricette” con fecola e frumina. Le dosi sono quelle per ottenere le consistenze delle foto che vedete, ma l’invito è quello di sperimentare.
Gli strumenti:
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Gli ingredienti (per la gelatina con frumina):
Gli ingredienti (per la gelatina con fecola):
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Il procedimento è semplicissimo: mescolare a freddo tutti gli ingredienti, portare sul fuoco finché non diventa una palla unica, cuocere 1 minuto far raffreddare.
Ma non fa i grumi?
:D:D:D Si uno solo enorme 😀 Comunque non hai detto una sciocchezza…anzi. I grumi nelle creme non sono altro che gli amidi presenti (nella farina per esempio) che si legano tra loro e diventano grumi….di gelatina appunto.
Ad un primo sguardo agli ingredienti si capisce subito che la fecola “rende” di più. Ma non è l’unica caratteristica diversa. Descriverlo è difficile, bisogna provare a tenerle in mano, ma a grandi linee la gelatina di fecole è piuttosto elastica, mentre quella di frumina è impastabile, lavorabile a mano o con il mattarello. Spero che le foto rendano un minimo l’idea.
Si noti che l’uso del succo è stato solo per praticità, ma gli zuccheri non servono per fare queste gelatine. Quindi spazio anche a gelatine salate o perfino neutre.
Che farsene di queste gelatine a parte le caramelle. Mah forse basta un pochino di fantasia…una ricetta vera e propria arriverà di sicuro. Vi do qualche indizio se volete cimentarvi con vostre idee…la lavorabilità della gelatina di frumina la rende estremamente interessante…..la foto di chiusura vi da più di qualche indizio 🙂 Ovviamente non è una ricetta finita, solo un’idea ed un test di accostamento sapori…bisogna lavorarci un po’…però l’idea credo la abbiate capita.
Inutile dire che per G. manipolare tutte queste cose appiccicosette e mollicce (per usare le sue parole) è stato uno spasso 🙂
Ciao! Bellissima l’idea delle gelatine 🙂 anche io ho avuto per un breve periodo la fissazione di farle in casa! Devo ammettere di non aver ancora trovato la ricetta ideale: la maggior parte prevede l’uso di pectina gialla (ma dove trovarla?) come addensante. Ma tu mi hai aperto una nuova strada 😉 buona giornata!!
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Si in effetti con la pectina dovrebbero essere molto più stabili, specialmente nei confronti dello zucchero con cui sono rivestite. Credo serve però non poco zucchero anche all’interno per farle rassodare abbastanza.
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cavolina che buone!!! il rischio e che le potrei mangiare tutte io :-)))) baci
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E’ proprio il caso di dire “una ne pensate e cento ne fate” bravissimi
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Ma dai, e’ bellissimo!!! Vorrei poterlo sperimentare a scuola con i miei alunni, grazie per l’idea.
P.S.: leggo che ci aggiriamo sugli stessi km al mese di corsa, complimenti 😉
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